Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA

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Salgari, Emilio 28 occorrenze

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, dominando il fragore delle tambure che mordevano furiosamente le acque e il formidabile russare della macchina. Sul ponte, mozzi e marinai, si affaccendavano

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un varco, i due indiani si slanciarono all'aperto. Il povero bengalese era coricato bocconi e pareva morto, quantunque non si vedesse sul suo corpo

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. Scoraggiato, si sedette sul limitare della capanna, attendendo ansiosamente il loro ritorno. Vi era da pochi minuti, quando la tigre balzò in piedi facendo

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assai sviluppata e due magnifici denti aguzzi, arcuati all'insù. Sul dorso gli era già stata accomodata l'hauda, specie di navicella nella quale

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macchina, lasciò la camera e si slanciò sul ponte. - Bisogna volare, Udaipur, - disse Tremal-Naik. - I forni sono colmi di carbone, capitano. Abbiamo la

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dinanzi al fuoco, colla testa china sul petto, la fronte aggrottata e le braccia incrociate. Kammamuri, agghiacciato dal terrore, meditava aggomitolato

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tigre a quella chiamata s'arrestò, alzò la testa, fissò sul canotto i suoi occhi verdastri e si slanciò verso la riva emettendo un sordo mugolìo

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i capelli sul capo. - Maledizione! - tuonò. - Siamo adunque rinchiusi? - Si precipitò a sinistra e urtò contro una terza parete. La tigre, che si era

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diretto la canna sulla tigre, ma non ardiva tirare, temendo in primo luogo di non ucciderla sul colpo e collo sparo di attirare l'attenzione dei nemici. La

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negli ultimi aneliti. Dal petto gli usciva un rivo di sangue e formava, sul terreno, una pozza che lentamente allargavasi. - Nagor! - ripeté Tremal-Naik

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finalmente aprì gli occhi fissandoli sul cacciatore di serpenti che stavagli curvato sopra. Tosto una profonda meraviglia si dipinse sul suo volto e subito

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io amo? Sono io adunque maledetto dai numi? Chinò il capo sul petto e qualche cosa di umido rotolò giù per le abbronzate guancie. Kammamuri, nel vedere

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: quest'indiano non può essere che uno di quelli che ci davano la caccia, poiché vedo sul suo petto il misterioso tatuaggio. Orsù, qui non c'è ormai più nulla da

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§Nessuna sentinella vegliava sul pianerottolo. Tremal-Naik, ancora tremante per l'emozione, ma deciso a tutto pur di riacquistare la libertà, salì

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di bambù, fra quei pantani e quelle acque gialle, che si celano le tigri spiando il passaggio dei canotti e persino dei navigli, per scagliarsi sul

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donna che scosse Tremal-Naik fino al fondo dell'anima. Tremal-Naik al colmo della sorpresa udì una materia liquida precipitare sul suolo e sentì

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un ragià, - gridò lo strangolatore torcendo le catene. Il capitano Macpherson, per tutta risposta alzò lo scudiscio e tracciò sul volto del

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distanza, quantunque la luna brillasse in cielo, riflettendosi sulla grande palla di bronzo dorato e sul serpente dalla testa di donna. Il ramsinga non aveva

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testa e sparò. Un lampo balenò sul punto nero e una terza detonazione echeggiò. - Tutto va bene - ripigliò il capitano. - Spero questa volta di sapere

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tre o quattro passi indietro, come un ubriaco. - Cosa vedi Kammamuri? - Guarda lassù ... padrone! Guarda! ... Tremal-Naik alzò gli occhi sul banian e

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fresca brezza del settentrione. In quindici minuti la baleniera lo abbordava sotto l'anca di tribordo. Il capitano del legno si curvò sul capo di

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incrociate sul petto e la fronte abbuiata. - Ed ora, - diss'egli rialzando con fierezza il capo, quando il maharatto scomparve ai suoi occhi, - sfidiamo

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tratto s'arrestava ed esaminava il tronco dei palmizi tara che trovava sul suo passaggio. - Cosa guardi? - chiese Saranguy, sorpreso. - I segni che

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lasciarla fuggire. Il capitano, in preda ad un'ansietà indicibile, ritto sul castello di prua con un forte cannocchiale da notte, scrutava avidamente le

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s'inabissa, rispose al primo urto. - Padrone, hai udito? - chiese Kammamuri. - Sì, qualcuno si è gettato in acqua. Tremal-Naik si curvò sul fiume per

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incrociate sul petto, la faccia cupa, lo sguardo fiammeggiante, pensava. - Chi è questo Kougli? - chiese egli ad un tratto. - L'ignoro, - rispose

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fortemente attorno al collo, che il sipai cadde al suolo senza emettere un lamento. - Devo strozzarlo? - chiese il thug, ponendo un piede sul petto

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dell'acqua.. Forse sul nostro capo scorre un fiume. - E quel disco che appare e scompare? - Forse è una lente di vetro o di quarzo. Il chiarore proviene dai

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